Futuro Democratico Riformista

IL PROGRAMMA

“Chi non tiene passato non tiene manco futuro”

(Ferdinando – di Annibale Ruccello)

PREMESSA

Castellammare di Stabia merita rispetto, amore, dedizione e generosità. Castellammare non è una città di provincia come tante altre. E’ una città-mondo. Un modello di contraddizioni e di potenzialità. Ha sempre rappresentato un’eccezione, un punto di riferimento nella mappa geopolitica di Napoli e della Campania. Storicamente ha anticipato fenomeni che solo dopo si sono verificati anche in altre parti d’Italia. E’ sempre stato, nel bene e nel male, un laboratorio sociale, economico, culturale, politico. Lo è tuttora.

Lo scioglimento per camorra dell’amministrazione comunale di centrodestra è stato un trauma. Non era mai accaduto prima nella pur tormentata storia stabiese. Una sospensione della democrazia. Un fatto enorme. A cui bisogna dare una risposta straordinaria. Con coraggio.

Nei prossimi mesi sono previsti ingenti investimenti pubblici, sia con il PNRR, sia con l’intervento della Regione Campania. Castellammare deve poter svolgere una funzione centrale nelle scelte economiche, produttive, culturali in sinergia con Città Metropolitana di Napoli e Regione: serve una filiera istituzionale al servizio della città. Per questo le prossime elezioni sono uno snodo fondamentale per delineare il presente e il futuro della nostra comunità. Va creata la speranza.

Mi candido a guidare la mia città, dalla quale sono emigrato per il mio lavoro; dalla quale però non sono mai andato via. Un legame antico mi lega alle vicende cittadine. Qui ci sono le mie radici, i miei affetti. Nutro verso Castellammare un senso profondo di gratitudine: se tanti anni fa ho potuto intraprendere la professione di giornalista (senza avere santi protettori), ciò è avvenuto perché questa città ha avuto e ha ancora la forza di creare opportunità di crescita professionale, culturale, sociale, sportiva per chi sa impegnarsi.

E’ quello che accomuna la coalizione che sostiene la mia candidatura: la Politica come servizio e la consapevolezza che quest’ultima può risolversi in uno sterile esercizio del potere, se non si innescano tutti quei meccanismi necessari a consentire, favorire e stimolare la partecipazione attiva della comunità.

Dobbiamo essere tutti protagonisti di una svolta, di un cambiamento, di un nuovo rapporto tra cittadini e responsabili della cosa pubblica. Con passione ed entusiasmo dobbiamo costruire insieme un percorso di riscatto sociale e culturale. Un progetto nuovo che coniughi esperienza, competenza, radicamento nel territorio con il rinnovamento. Una visione collettiva, basata sull’apertura, l’inclusione, il confronto delle forze sane della città. Una battaglia ideale di libertà contro il ricatto della camorra.

La concreta realizzazione di qualsiasi progetto politico non può, infatti, prescindere da una fattiva collaborazione dei cittadini chiamati, in virtù di una rinnovata coscienza civica, ad un assolvimento pieno ed incondizionato dei propri doveri.

Una Castellammare di Stabia che ha bisogno di tornare GRANDE e lo può fare solo restando #unitinelfuturo.

Luigi Vicinanza

IL NOSTRO PROGRAMMA DI MANDATO

Il programma di proposte che presentiamo alla città in vista delle elezioni amministrative del 8 e 9 giugno 2024 si fonda sul presupposto di un Comune aperto alla partecipazione, trasparente in ogni sua forma e decisione, aperto al controllo.

La Castellammare di Stabia che vogliamo parte da un’azione amministrativa forte che sappia affrontare le due emergenze: quella relativa ai problemi non risolti da anni e alla necessità di non perdere e utilizzare bene i finanziamenti disponibili. Il tutto per arrivare ad una comunità più sostenibile, resiliente e vivibile, dove le esigenze dei cittadini sono al centro della pianificazione e della progettazione urbana. Un’amministrazione che consolidi definitivamente quella economia turistica, avviata negli anni ’90 del secolo scorso e frutto di una esplosione autonoma avvenuta nonostante l’assenza della politica, e che sappia mettersi alle spalle un periodo di instabilità durante il quale le giunte sono cadute sul conflitto per la costruzione di nuovi vani.

Crediamo fermamente che una leadership efficace richieda la capacità di dire ‘sì’ per abbracciare il cambiamento e l’innovazione, ma anche ‘no’ quando è necessario proteggere gli interessi e i valori fondamentali della nostra comunità. Per questo diciamo fermamente ‘no’ al sottopasso del San Marco, ‘no’ al consumo di nuovi suoli e ‘si’ al recupero dell’esistente.

Così come diciamo ‘si’ al consolidamento e al supporto di quella trasformazione della città in una economia turistica, favorita da un boom registrato negli ulti anni grazie ad iniziative autonome imprenditoriali. Nel campo dell’incoming con la proliferazione di una serie di B&B e case vacanze, della diportistica di base e di lusso, della ristorazione e dei servizi annessi al turismo.

A questo movimento va dato coraggio, affinché si irrobustisca, si consolidi e sia in condizione di investire liberamente ed autonomamente sul territorio. Una esplosione che però si traduce in un vuoto di programmazione ed assenza di infrastrutture e servizi e, a volte, in vere e proprie situazioni di caos.

Per questo è giunto il tempo della programmazione delle funzioni di hub turistico che Castellammare deve avere tra i sistemi di Pompei, Penisola Sorrentina-Costiera Amalfitana, Monti Lattari.

Castellammare di Stabia una città dalla prossimità aumentata

La nostra sfida è quella di avviare un percorso di rigenerazione urbana che crei una “città dalla prossimità aumentata” con un sistema capace di amplificare la vita comunitaria senza divorare risorse, dove i quartieri smettono di essere fragili periferie e tornino ad essere luoghi di vite e non solo di abitazioni, colmando il divario educativo, lavorativo, culturale, digitale, dotandosi di micro-presidi di salute pubblica e di comunità energetiche autosufficienti. Una città che connetta il luogo delle reti brevi della vita quotidiana con quello delle reti delle medie distanze a piedi o in bicicletta e con le reti lunghe, lavorative, culturali o di studio.

Un sistema urbano capace di amplificare la vita comunitaria senza divorare risorse: una Castellammare di Stabia più creativa per trovare risposte nuove, più intelligente per ridurre i costi, più resiliente per adattarsi ai cambiamenti, più produttiva per tornare a generare benessere, più collaborativa per coinvolgere tutti e più circolare per ridurre gli sprechi ed eliminare gli scarti.

Una città che connetta il luogo delle reti brevi della vita quotidiana con quello delle reti delle medie distanze a piedi o in bicicletta e con le reti lunghe, lavorative, culturali o di studio.

Per fare questo dobbiamo ridisegnare il sistema di parcheggi, le zone da chiudere al traffico, favorire l’intermodalità di trasporto, creare nuove linee di collegamento sostenibile, rafforzando le tratte esistenti per collegare Castellammare alla stazione dell’alta velocità Roma-Napoli.

L’altro tema è il recupero degli spazi verdi, di parchi, di valvole di sfogo per l’enorme flusso di persone che si riverseranno in città. Il nuovo PUC dovrà contemplare la cessione di spazi al pubblico in percentuale su ogni intervento si vorrà realizzare di nuove attività. Per ogni nuova opera un nuovo parco, dove piantare un nuovo albero per ogni nuovo nato.

Smart City

Trasformare Castellammare in una Smart City attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative per migliorare la qualità della vita dei cittadini, aumentare l’efficienza dei servizi pubblici e promuovere uno sviluppo urbano sostenibile. Un percorso che potrebbe portare, entro i primi mesi del 2025, ad un appuntamento di riflessione condivisa sulla città e i cambiamenti di cui ha bisogno, coinvolgendo le Università, le parti sociali, le scuole e le competenze della città.

PUT – Piano Urbano del Traffico

Dotare Castellammare di Stabia di un nuovo Piano Urbano del Traffico che prenda in considerazione l’intero territorio comunale e che tenga conto delle ipotesi esistenti, delle risorse pubbliche, ma anche dell’apporto dei privati. Avvieremo uno studio complessivo e generale della viabilità, con l’obiettivo prioritario di eliminare la pericolosità di alcuni tratti, di ridurre il traffico veicolare sulle arterie principali e riorganizzare i percorsi con l’obiettivo che sempre meno auto arrivino in centro e che si forniscano sempre maggiori servizi e mezzi di mobilità pubblica e sostenibile. Attiveremo tutte le iniziative al fine di migliorare le condizioni di mobilità e della sicurezza stradale anche attraverso un adeguamento dell’illuminazione pubblica, con bassi costi, in termini di incidentalità, inquinamento atmosferico e acustico e favorendo, inoltre, gli utenti deboli della strada quali pedoni, disabili in carrozzella e ciclisti.

Fincantieri e Porto Antico

La sfida per il rilancio del settore cantieristico/navale e del Porto Antico è prioritario. Questa iniziativa non deve essere vista come una mera difesa del nostro patrimonio industriale, ma come una vera e propria battaglia per il potenziamento e lo sviluppo delle nostre risorse. Dobbiamo guardare oltre, verso un orizzonte di opportunità e crescita.

Da qualche tempo si discute di commesse, di protocolli, d’investimenti occorrenti per consentire il decollo di questa nuova fase. Lo stesso tema del progetto se debba essere rivolto, organizzando infrastrutture, fuori o dentro l’area portuale, non è questione di poco conto, ha ricadute sia sullo sviluppo del porto sia sulla stessa cantieristica. Occorre, infine, definire un piano che, dopo la vicenda inaccettabile dell’esclusione del nostro porto dall’assegnazione dei fondi del PNRR, prospetti cose concrete sugli investimenti, sulle aree, sugli immobili abbandonati e che favorisca la trasparenza nell’assegnazione delle concessioni. Per realizzare questa visione ambiziosa, è essenziale una maggiore interlocuzione e collaborazione tra il Comune, la Regione Campania e Fincantieri. Dobbiamo lavorare fianco a fianco, con un dialogo aperto e costruttivo, per garantire che questo progetto si realizzi nel modo più efficace e sostenibile possibile.

Il Futuro delle Terme e della Sanità

L’importante scelta della Regione Campania di costruire il Nuovo Ospedale nell’area delle Nuove Terme, la possibilità per il Comune di disporre del Parco Idropinico e del Centro Congressi, il progetto di rilancio delle Antiche Terme, i volumi che si libereranno per lo spostamento del San Leonardo, aprono possibilità nuove per assicurare cure migliori, riprendere il ruolo che ci spetta nel settore termale, per aprire nuove possibilità nel campo del benessere e/o riabilitazione.

La realizzazione, con 12 milioni di euro di fondi PNRR, del Parco Urbano delle Acque, nello stabilimento di piazza Amendola, ci induce a ripensare alla funzione delle terme di Castellammare di Stabia con un focus sul benessere e il wellness che potrebbe rappresentare un’opportunità straordinaria per valorizzare e sfruttare appieno questa risorsa naturale e storica.

Il tutto deve avvenire attraverso l’ampliamento dell’offerta di trattamenti termali e benessere che non può escludere un coinvolgimento dei privati che devono tenere in debita considerazione la fruibilità gratuita delle acque non minerali da parte dei residenti.

Inoltre adotteremo misure di tutela, conservazione e analisi delle sorgenti termali e delle risorse idriche circostanti, proteggendo    l’ambiente    naturale    e    garantendo    la    sostenibilità    a    lungo    termine    dell’attività    termale. Il Nuovo Ospedale di Castellammare, conterà 310 posti letto e servirà una popolazione potenziale di circa 500mila cittadini, ricadenti nel territorio dell’Asl Napoli 3 Sud. La nuova struttura, che non snaturerà il progetto architettonico del complesso termale realizzato da Carlo Cocchia (così coma da intesa tra Comune-Sovrintendenza e Regione), ospiterà reparti di degenza, pronto soccorso, un blocco operatorio, un blocco parto, attività ambulatoria, di day hospital e day surgery.

La città del turismo

Il nostro obiettivo è la creazione di un modello turistico sostenibile che faccia leva sulla creazione di un sistema coordinato dell’accoglienza, che coinvolga il commercio e le associazioni culturali e che si basi sulla capacità di valorizzare il territorio con azioni di marketing territoriale per promuovere e valorizzare le nostre peculiarità. A Castellammare di Stabia il mare e la montagna si toccano e si inseriscono in un territorio circostante ricco di bellezze paesaggistiche e siti culturali, senza dimenticare i prodotti tipici. Castellammare può arricchire tutto questo e aumentare la capacità di accoglienza di almeno 300 posti letto, senza consumare suolo.

Mare – recupero linea di costa e balneabilità

Il recupero della balneabilità dell’intero tratto di costa ci pone davanti ad una sfida di primaria importanza e sana una frattura che dura da anni rinsaldando quel legame con il nostro mare. Ci proponiamo di guidare con lungimiranza il processo di recupero della balneabilità, che nella nostra visione deve assumere anche un’ottica di ‘risarcimento’ nei confronti di una intera generazione che non ha potuto usufruire del proprio litorale garantendo che ogni servizio spiaggia sia gestito in maniera equa e sostenibile, affinché tutti i cittadini possano godere appieno dei suoi benefici, senza discriminazioni né esclusioni. Lavoreremo per garantire una maggioranza di spiagge libere rispetto alle concessioni private e diciamo un fermo ‘no’ all’alterazione del panorama che si può godere dalla villa comunale.

Marina di Stabia

In questa ottica, una scelta non più rinviabile è il completamento delle opere a terra nell’area di Marina di Stabia, progetto che riveste un’importanza decisiva per il rilancio della città. Adesso è il tempo di concludere! Con spirito positivo e senza subalternità – per rispondere alle richieste di un settore che è in continua evoluzione – valuteremo anche le correzioni da apportare e i punti fermi non negoziabili, tra questi non vi può che essere il no alla costruzione di case.

Città dei parchi urbani

Trasformare i parchi urbani di Castellammare (quelli esistenti e quelli da realizzare) in veri e propri luoghi di aggregazione e inclusione, aperti e accessibili a tutti i cittadini. Spazi che non saranno solamente aree verdi, ma vere e proprie oasi di vita all’aria aperta, dove ogni membro della comunità potrà trovare uno spazio per vivere, socializzare e godere della natura. Punti di incontro e connessione tra i vari quartieri e zone della città, progettati e gestiti per favorire l’integrazione sociale, la coesione comunitaria e il senso di appartenenza tra i cittadini.

Parco Urbano delle Terme e dei percorsi collinari: nell’area che va dalla spiaggia della corderia fino alla piazza del Cognulo. Dove collocare una stazione Eav a servizio del Centro Antico, delle Antiche Terme e del porto Borbonico. In questa area si deve realizzare un percorso pedonalizzato-meccanizzato per velocizzare gli spostamenti a tutela delle fonti e delle attività di mescita e ristorazione della zona. Con la realizzazione di un parcheggio a partire dall’area Silos. Unitamente lavoreremo per creare un percorso di sentieristica che colleghi le Antiche Terme con il museo di Quisisana. Le Antiche Terme, l’edificio confinante e la caserma cristallina vanno attraverso il Partenariato Pubblico Privato essere affidati ad una gestione libera e privatistica per completare le attività termali e realizzare nuovi posti letto termali. Permettendo di fatto un collegamento tra la spiaggia della corderia con lo stabilimento delle Antiche Terme.

Parco Urbano del Solaro: il parco a valle del complesso delle Terme del Solaro, sin dalla sua costruzione destinato a parco idropinico (la parte a monte diventerà ospedale, come previsto dalla Regione Campania) può essere riconnessa alla parte bassa della città, anche alla luce dei rinvenimenti archeologici effettuati nel corso dei lavori alla linea EAV, configurando un sistema di sentieristica archeo-ambientale che dal centro di Castellammare porti al Solaro e alla Reggia di Quisisana in modo da completare così il circuito di sentieristica del benessere culturale.

Parco Archeologico di Varano: le ville romane di Varano sono state recentemente riqualificate dal Parco Archeologico di Pompei. Gli importanti lavori di restauro e di ripristino delle coperture e gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche sia a Villa San Marco che a Villa Arianna consentono oggi di immaginare un collegamento diretto tra le due ville e un piano realistico per riportare alla luce la Villa del Pastore che sorge tra loro. Quanto fatto, unitamente al restauro già programmato della Grotta di San Biagio (che potrà essere finalmente

visitabile), consentirebbe la creazione di un percorso di visita archeologico e ambientale che colleghi, grazie anche al recupero delle rampe antiche, la sommità della collina di Varano e l’area del Poligono di Tiro.

Parco Urbano del San Marco: il rione San Marco non può essere devastato dall’attuale progetto di sottopasso. Ma neanche possiamo esaurire in tale contrarietà la necessità di dotare quel quartiere di infrastrutture e servizi che riducano l’inquinamento acustico e da polveri sottili.

E’ nostra intenzione ragionare su un’area che potrebbe, insieme a Villa Gabola, aperta e senza recinzioni, estendersi anche alla zona che insiste dietro allo stadio Menti. Diventerebbe in questo modo un parco esteso e di rammendo anche con il quartiere Moscarella-Savorito.

Parco Urbano tra la Ferrovia ed ex area Cirio: un altro parco interessa gli spazi non utilizzati e non più funzionali al trasporto ferroviario e alle attività produttive tra la Ferrovia e la ex Cirio compresa. Una parte di questa zona potrebbe essere riconvertita in area parcheggio così da decongestionare il centro città.

Parco Orti di Schito: va realizzata un’operazione di risanamento urbanistico di tutta l’area di Schito, completando il percorso di condono edilizio ed utilizzando i fondi recuperati per la realizzazione di camminamenti, strade, infrastrutture e cartellonistica per trasformare la zona di Schito in un borgo agro turistico diffuso.

Parco del Mare: nel cuore della città esiste un parco ed è la villa comunale che occorre riconnettere con l’arenile, immaginando un allargamento della passeggiata e dicendo ‘no’ a costruzione che alterino il valore paesaggistico. Bisogna accentuare il processo di rottura della barriera concettuale tra giardini e spiaggia, creare aree verdi dove è possibile e rendere fruibile a tutti la passeggiata lungo la battigia. Sfruttando le preesistenze erbacee in spiaggia, bisognerà piantumare alberi per avere zone di ombra e creare un vero e proprio parco a mare per la libera fruizione del litorale da parte di tutti. Con percorsi di benessere, attrezzi di ginnastica ecosostenibile, piccole strutture di sport da spiaggia. Punto di arrivo dei deltaplani da Faito, punto di incontro dei surfisti.

Parco dei Boschi di Quisisana: i boschi di Quisisana sono l’altro storico parco cittadino da recuperare. Un luogo straordinario che, ora, grazie alla presenza del Museo Archeologico Libero D’Orsi e alla sede del Parco dei Monti Lattari può tornare all’antico splendore con un attento programma di restauro botanico e di valorizzazione del patrimonio ambientale. Ovviamente Quisisana si configura come naturale prosecuzione della fruizione del Monte Faito.

La Reggia di Quisisana in funzione rappresenta certamente un elemento decisivo per mettere mano finalmente al recupero dei Boschi e al ripristino/riqualificazione della strada Giusso per Faito, che continua a crollare e a costituire, con l’intero versante della montagna, un serio fattore di rischio idrogeologico. Quisisana non è solo la porta dei Monti Lattari ma può connettersi in un itinerario green e ecosostenibile con la Valle dei Mulini a Gragnano da un lato e il villaggio Monte Faito e il versante di Vico Equense dall’altro.

Inoltre questo intervento, da finanziare attraverso i fondi relativi al dissesto idrogeologico, permetterà di recuperare e curare tutte le selve comunali del versante di Faito e del Monte Coppola creando così un percorso ascensionale che si colleghi con i sentieri Cai. Inoltre lungo il sentiero sarà possibile creare più punti di osservazione e ristoro, al fine di intercettare sempre di più il trend di ecoturismo. Parallelamente bisognerà individuare forme di sostentamento e promozione delle culture di alture da sviluppare lungo il versante.

La città della cultura

Quisisana sempre più un hub culturale grazie al programma di valorizzazione che il Parco Archeologico di Pompei sta attuando con una serie di progetti mirati sulle ville romane di Varano e la conseguente riapertura del Museo Archeologico    Libero    D’Orsi    consente     di     investire     sui     beni     culturali     come     fattore     di     sviluppo. Un hub culturale che ha bisogno di essere facilmente raggiunto, bisogna migliorare la mobilità sostenibile in città e in particolar modo verso questi attrattori archeologici.

La presenza del patrimonio dei beni culturali e archeologici, di quelli religiosi, la presenza prestigiosa nel campo del teatro, della musica, dell’arte rappresentano una ricchezza da mettere a sistema, da incanalare in un percorso stabile, che abbia continuità nel tempo e che si proponga come riferimento a livello regionale.

Per questo, partendo dalla valutazione e approvazione da parte della Regione Campania della realizzazione di una Fondazione, si possa passare al completamento dei lavori delle ex Stimmatine per poter utilizzare gli spazi previsti per un progetto di valorizzazione culturale a tutto tondo, e all’acquisto del Teatro Supercinema al fine di realizzare con l’ex Casa del Fascio,   destinata a biblioteca comunale, un centro culturale unico con all’interno diverse funzioni. Una rigenerazione urbana e culturale che deve toccare anche altri punti della città. Penso al centro antico dove potremmo realizzare una guest house, una galleria d’arte e un auditorium per eventi teatrali e musicali nell’Antico

Monastero della Pace, edificio di proprietà comunale di circa 2.600 metri quadrati su quattro piani. L’edificio risale al XVI secolo. L’obiettivo della casa degli artisti è quello di fornire un luogo ospitale agli artisti locali e a quelli provenienti da tutto il mondo che vogliono lasciare un segno del loro passaggio donando le loro opere a Castellammare di Stabia. Un banco di prova permanente per le idee, aperto agli studenti universitari di tutto il mondo che desiderano studiare nella nostra città.

Guardiamo al futuro, ma senza dimenticare il nostro passato. Sul territorio comunale insistono diverse Associazioni che da anni si fanno promotori di iniziative culturali e che in sinergia con l’Amministrazione e attraverso una ‘cabina di regia’ possono contribuire a costruire un cartellone di eventi che possa coinvolgere le varie realtà presenti e animare i diversi luoghi e le diverse strutture della città durante tutto l’anno.

Valorizziamo i quartieri: prospettive per un futuro comune

Castellammare di Stabia e i suoi quartieri: in queste realtà, dove risiede l’80% della popolazione, si vive male e quotidianamente i cittadini sono costretti a fare i conti con infrastrutture e servizi carenti, decadenza urbana, problemi di sicurezza, esclusione sociale e povertà economica, sociale ed educativa.

Centro Antico: dobbiamo dare avvio ad una serie di interventi mirati a prevenire il dissesto idrogeologico e parallelamente metteremo in campo un approccio integrato e partecipativo, che valorizzi il patrimonio culturale del quartiere attraverso una riqualificazione urbanistica, il recupero degli edifici storici, un sistema di incentivi alle attività commerciali.

Rione Savorito: sicurezza e chiarezza nell’attuazione del progetto che prevede l’abbattimento delle attuali palazzine popolari e la realizzazione di un nuovo centro abitativo con relativi servizi, nessuna famiglia deve restare senza casa. Quartiere San Marco: nuova viabilità, servizi al cittadino, recupero aree dismesse specie acconto allo Stadio. Ricostruire la rete dei servizi e degli spazi pubblici nei quartieri: servono servizi e spazi pubblici che diano risposte alle famiglie. La notizia del finanziamento del Governo per recuperare la struttura dell’ex Seminario di Piazza Municipio è un bel segnale su cui bisogna procedere. E’ nostra intenzione delineare un percorso, definendo una collaborazione ancora più stringente con la Diocesi, l’Agenzia del Demanio, l’Asl Napoli 3 Sud, basato sul recupero di strutture abbandonate da riconvertire come ad esempio: il Centro sociale all’Annunziatella, le scuole di Fratte o Scanzano, l’ex casa del Fascio, Villa Ersilia che potrebbe essere destinata a caffè letterario, il recupero degli spazi per la città previsti nelle opere a terra che Marina di Stabia dovrebbe realizzare.

Contrasto alla camorra e interventi per la sicurezza

La sicurezza non coincide unicamente con la tutela dell’incolumità fisica dei cittadini o dei loro beni, ma si estende a tutti gli aspetti della loro vita, comprese la sicurezza stradale, sui luoghi di lavoro e quella derivante da un adeguato decoro urbano.

Riteniamo che solo attraverso un impegno concreto e coordinato sia possibile contrastare l’influenza della criminalità organizzata sul nostro territorio. Per fare ciò intendiamo lavorare per rafforzare la presenza delle forze dell’ordine; favorire la collaborazione e il coordinamento tra le istituzioni locali, regionali e nazionali, nonché con le autorità giudiziarie e le organizzazioni della società civile, per sviluppare strategie integrate di contrasto alla criminalità organizzata; implementare i programmi di prevenzione della criminalità e sostegno alle vittime, attraverso iniziative educative, sociali e occupazionali volte a ridurre i fattori di rischio e offrire opportunità di recupero e reinserimento; combattere la corruzione a tutti i livelli, promuovendo la trasparenza, l’etica pubblica e l’integrità istituzionale come principi fondamentali della nostra azione amministrativa; investimenti in sicurezza urbana; promuovendo l’educazione alla legalità nelle scuole e nella comunità; gestione positiva dei beni confiscati alla criminalità organizzata e nelle disponibilità del patrimonio comunale.

Palazzo Farnese casa di vetro

La nostra idea di città non si realizza senza una Pubblica Amministrazione sempre più vicina ai cittadini, accessibile e in grado di rispondere alle esigenze. Un sistema dei servizi per il cittadino che deve basarsi sull’equilibrio ottimale tra efficienza, efficacia e costi.

Per realizzare tali obiettivi dobbiamo accelerare, di concerto con i sindacati, il piano di riorganizzazione degli uffici e del personale, valorizzando il loro contribuito nel funzionamento della macchina amministrativa. Insisteremo su un adeguamento dell’organizzazione comunale agli standard prestazionali in ottemperanza con la normativa sulla trasparenza amministrativa, attraverso un potenziamento della dotazione informatica del Comune, privilegiando l’utilizzo di software open-source e applicazioni mobili e potenziando l’opera di dematerializzazione di alcuni servizi comunali.

Segnare il cambiamento rispetto al passato, significa anche non standardizzare i nostri servizi, ma andando incontro alle esigenze delle varie fasce di popolazione.

Garantire la puntuale realizzazione del programma delle opere pubbliche secondo i cronoprogrammi adottati, supportati da un sistema di monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori e delle relative procedure di pagamento e incasso delle risorse.

Trasparenza totale del bilancio e delle spese del Comune, che permetta ai cittadini di sapere come vengono spesi i loro soldi.

Politiche Sociali

Le politiche sociali necessitano di un sistema integrato di risposte. Un soggetto o un nucleo familiare che si trova in una condizione di disagio o di povertà deve potersi rivolgere partendo da uno qualsiasi di questi soggetti (municipio, medico di famiglia, patronato, parrocchia, farmacia), con la certezza che ciascuno di essi appartenga a una sola rete di accoglienza. Questo sistema integrato tende a superare la separazione tra i diversi enti che si prendono cura della persona.

Mirare alla realizzazione di una città solidale dove nessuno resti indietro, attraverso il potenziamento dei servizi sociali comunali; la realizzazione del patto educativo con realtà associative e del Terzo Settore operanti sul territorio che si occupano della riduzione delle povertà e studio di forme di sostegno e accompagnamento alle loro azioni.

Istruzione e diritto allo studio

Garantire il diritto allo studio e il sostegno agli alunni. Sarà nostra intenzione potenziare i servizi offerti attraverso l’istituzione di forme di partecipazione che agevolino il monitoraggio costante delle esigenze di tutti gli istituti scolastici del territorio e favorisca il coinvolgimento delle famiglie nelle scelte strategiche.

Favoriremo l’attuazione di specifiche iniziative per sostenere la relazione scuola-famiglia e la conoscenza della cultura, delle tradizioni e dei servizi offerti dal territorio, con un confronto e un dialogo permanente con la comunità educante.

Sosterremo una scuola adeguata alle esigenze di una società aperta, multiculturale e integrata. Il tutto avverrà attraverso la realizzazione e lo sviluppo di interventi volti al miglioramento delle strutture, anche attraverso un programma mirato di manutenzione ordinaria e il reperimento di fondi straordinari per interventi di manutenzione straordinaria e strutturale.

Metteremo in campo azioni per sostenere una refezione scolastica di qualità, attenta ai principi della Dieta Mediterranea.

Inoltre vogliamo dotare la città di ulteriori spazi di connessione, quali biblioteche, aule studio e centri di aggregazione, da allocare in strutture pubbliche che dovranno essere nella piena disponibilità dei nostri giovani, dotandoli di apposite postazioni IT con banda ultraveloce. Così da creare una rete di hub giovanili multifunzionali da fruire per lo studio, la formazione professionale, la creatività artistica, il tempo libero e lo sport. Questi hub potrebbero fungere da centri di aggregazione e di scambio di conoscenze e competenze tra i giovani.

La città dello sport

Fare sport, che sia a livello agonistico o amatoriale, significa anche stare bene. Non dimentichiamo che proprio la nostra Campania patria della Dieta Mediterranea e quindi del mangiar sano, ha il triste primato della percentuale più alta di bambini obesi. Non è un caso che proprio la Regione ha deciso di favorire lo sport anche alle fasce più deboli attraverso il voucher sportivo. Una misura che vogliamo sostenere e favorire.

Juve Stabia, Stadio Menti e altre infrastrutture sportive. La promozione in serie B della nostra Juve Stabia rappresenta una ulteriore opportunità per promuovere la città come meta turistica per gli appassionati di calcio e non solo. Lo stadio Menti deve essere all’altezza della sfida, dobbiamo mettere in campo un progetto fattibile per l’innalzamento delle curve, ma anche farlo vivere 7 giorni su 7.

Iniziative e interventi che vanno ad inserirsi in un progetto più articolato volto a recuperare e rendere fruibili le altre strutture sportive di Castellammare come ad esempio quello della struttura polifunzionale da realizzare presso l’Istituto Denza in via Ponte Persica; l’utilizzo delle risorse ottenute dal Progetto Siani per la realizzazione della struttura polivalente nel rione CMI; realizzare i “campetti di periferia”, ovvero affidare le aree pubbliche alle associazioni sportive riconosciute spazi da mettere a disposizione delle giovani generazioni per l’esercizio di attività sportiva e al contempo assolvano una funzione sociale e aggregativa.